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Stella Acuta Notturna



Trama: In una piccola cittadina della pianura padana, Luca, infermiere del reparto di oncologia della Clinica Caritas Angeli Dei, si innamora di Alex, dottoressa dell’ospedale locale. Fedele ai dieci comandamenti quanto a ridicole superstizioni, nel momento in cui la storia si chiude, inizia ossessivamente a elaborare un piano di rivalsa. Luca però non si vede come uno stalker né si rende conto che il suo è un amore malato; per lui, pianificare la vendetta è un gioco, un passatempo con cui tenere a bada il suo desiderio di punirla, conscio di non avere il coraggio di metterlo in pratica. Senonché uno psichiatra smanioso di successo, per dimostrare una nuova teoria medica, innesca, suo malgrado, un meccanismo che lo porterà a realizzare quanto immaginato. Recensione: Come si evince dalla trama ci si trova di fronte a un problema/fenomeno quanto mai attuale e triste: un amore malato e il suo stalker. In poco più di 200 pagine l’autrice riesce a catapultarci nel mondo di questo stalker che agli occhi di tutti sembra normale ed è benvoluto, soprattutto a lavoro; ma nasconde una vera e propria ossessione per la sua ex, Alex, la quale lo porta a pianificare la vendetta perfetta fin nei minimi dettagli. Già così la storia era ricca di suspense, colpi di scena e molta ansia, però Ilaria ha avuto la geniale idea di far intervenire uno psichiatra disposto a tutto per il successo: è riuscita a inserire i passaggi che lo riguardano in modo subdolo e, all’inizio, incomprensibile – tant’è che dopo aver letto il primo non capivo cosa centrasse – portando il lettore a capire passo passo le intenzioni di Luca e dello psichiatra.

“In fondo, non esiste il momento perfetto, siamo noi quelli perfetti, perfetti l’uno per l’altra e questo basterà per far crescere felice il nostro cucciolo.”

Dall’altro lato, invece, troviamo Alex l’ignara vittima della stalker, colei che ha la sola “colpa” di aver interrotto la loro storia d’amore per diversi motivi e colei che, davanti a certi gesti insistenti di lui, non lo denuncerà dicendo sempre che “è solo un cretino”. L’autrice riesce a farci provare la sua voglia di indipendenza, la sua gioia, le sue paure; insomma ci si trova a empatizzare con lei e a volerle gridare di stare attenta che è in pericolo. Mi sono sentita io stessa vittima di questo amore malato e ho provato il suo stesso terrore al punto da riflettere su tante situazioni in cui mi sono trovata e sul fatto che forse alcune volte ho avuto fortuna. Ma soprattutto ho potuto riflettere sul mondo che ci circonda e su quante volte sentiamo al telegiornale notizie come questa – che a volte cadono nel silenzio dopo un solo giorno – e a quanto donne vivono questa realtà; e mi sono chiesta se fosse normale una cosa del genere? Oppure l’essere umano sta impazzendo? Non voglio, però, credere che siamo un mondo di pazzi, altrimenti dove andremo a finire (?), perciò mi chiedo ancora: cosa sta succedendo?! Perché ci sono sempre più amori malati, stalker e storie che finiscono con una donna morta?

“All’improvviso, il respiro le si mozzò in gola: nessuna caduta in bagno, nessun incidente, era stato lui, lui che non l’avrebbe lasciata ancora a lungo in quel posto: il momento della resa dei conti era arrivato.”

Con questa citazione voglio concludere complimentandomi con l’autrice che ha saputo rendere al 100% le emozioni della vittima e ha provato a immedesimarsi, con ottimi risultati, nella mente dello stalker riportando tutto nero su bianco con uno stile fluido, carico di suspense e una scrittura evocativa che hanno contribuito ad incollarmi alle pagine e ad amare questo libro – che vi consiglio di recuperare. Detto questo vi chiederei solo un’ultima cosa: una persona che organizza tutto nei minimi dettagli, una vendetta perfetta, può essere pazza o ha una mente lucida (a modo suo)?


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