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703 giorni

Leggendo il finale mi sono chiesta una sola cosa: se sapessimo il nostro finale, faremmo ugualmente tutti i sforzi, tutti gli errori, verseremmo ugualmente tutte le lacrime per raggiungerlo?

Perché sapete, siamo soliti dire, una volta raggiunto il nostro finale,


"...ma se questo è il traguardo, be', allora sarei già pronto a riaffrontare tutto daccapo."(cit. Damon Blake)

Ebbene sì, siamo arrivati all'ultimo capitolo di questa serie che si chiude con "703 giorni". È un libro, a mio parere, perfetto perché chiude tutto ciò che c'è stato dal primo all'ultimo capitolo. Ogni vicenda, ogni sentimento trova il suo spazio. È come l'ultimo tassello di un puzzle e quando guardi il risultato dall'alto...ops, te ne manca un altro pezzo 🙈 uno di quelli che chi sa dov'è andato a finire e che, probabilmente, non ritroverai mai. Koraline ha lasciato un finale aperto che potrebbe prendere due direzioni: 1) continuare la serie; 2) fare nascere qualcosa di nuovo; Ad essere sincera, quando lessi "703 giorni" la prima volta, volevo quel seguito a tutti i costi ma adesso non credo di volerlo più. Il fatto sta che io leggerei ogni cosa scritta da Koraline (credo che, ora mai, non esista anima viva che non sappia della mia passione per lei 🤣🙈😍) però non vorrei mai che venisse scritto un seguito solo perché lo vogliono le lettrici e non perché l'autrice ha veramente l'intenzione di farlo. Non so se mi spiego ma, l'ultima cosa che voglio è un seguito "forzato". Ma questo mio pensiero non vale solo per la serie "703" ma per tutte le serie, saghe, trilogie, etc... Detto tutto questo cosa volete che vi dica di più? Hahaha ormai mi conoscete così bene che non so davvero in che altro modo comunicarvi la mia passione e convincervi a leggere questa serie. Potrei parlavi ancora dei personaggi? Si, decisamente! Anche perché subiscono una crescita e uno sviluppo psicologico notevole. Partirei dal fatto che Amanda da ragazzina impertinente, sboccata e testarda diventa, passo dopo passo, una donna testarda, forte, coraggiosa, matura e sboccata all'occorrenza. Ora è una giovane donna di diciannove anni che sa cosa vuole dalla vita e da se stessa ma soprattutto è pronta a tutto per ottenerlo ciò che vuole ed è capace di farlo. Sean è il personaggio con cui Koraline si è divertita di più, secondo me 🤣. Sean (poverino) è psicologicamente instabile per così dire, per via di quanto ha subito fin da bambino e sono tutte cose che si vengono a scoprire man mano in quest'ultimo libro. Quando dico che è "psicologicamente instabile" non mi riferisco al fatto che è un pazzo psicopatico serial killer (almeno credo 🤣) ma semplicemente lui ha una mania di controllo ossessivo compulsivo quasi, no togliamo pure il "quasi". È una di quelle persone che se perdono il controllo assoluto sulla propria vita e su quella delle persone che li stanno vicine, allora impazzisce, inizia ad avere stati di panico e cerca ad ogni costo di riprendere il totale controllo. Sean in oltre è una persona che ha spento i propri sentimenti per paura di soffrire ancora e ancora. La sua vita gira in torno a delle regole e delle abitudini miticolose. Per quanto riguarda Damon e Eden, in "703 giorni" sono una coppia normale. Hanno raggiunto un equilibrio ma come accade nella vita di tutti, a volte si è soggetti alle variazioni, a cambiamenti. La loro è una vita fatta di passione, amore con alcuni alti e bassi. Ci sono momenti molto critici e piuttosto instabili ma riescono a trovare una forza incredibile per superare nuovi ostacoli. Anche loro vivranno momenti drammatici che mi hanno fatto venire un arresto cardio respiratorio per la seconda volta (e credo che accadrà ogni volta) però la speranza è l'ultima a morire ed è proprio vero che le persone si conoscono nel momento del bisogno. Ok ho detto tutto, forse no però non voglio che poi si dica in giro che faccio spoiler 🤣

Voto✓✓✓✓✓ @libera_di_leggere


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