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Articolo su "Requiem per tre frammenti" di Mauro Toscanelli 

MAURO TOSCANELLI

Requiem per tre frammenti

La Rondine: 2020

pp. 376

euro 13,90

Requiem per tre frammenti di Mauro Toscanelli, edito da Edizioni La Rondine, dà voce a tre esistenze spezzate dall’ipocrisia della società e da un orgoglio irreversibilmente ferito, al punto da condannarle a una crudele repressione dei loro sentimenti più profondi e autentici.

Sinossi:

Alla morte del nonno Bruno avvenuta nel 1983, Simone riceve in eredità il diario della nonna llde, scomparsa qualche anno prima, nonché l’obbligo di recarsi a Verona per incontrare Anselmo, un uomo anziano che vive in completa solitudine.

Per mezzo del diario di sua nonna e dei racconti di Anselmo, Simone ripercorre a ritroso la storia della sua famiglia, a partire dalla nascita, in piena epoca fascista, della zia Augusta e di suo padre Edoardo, passando attraverso gli anni bui della seconda guerra mondiale e della prigionia in un campo di internamento, quelli della faticosa ricostruzione post-bellica e del benessere economico degli anni ’60, fino a giungere alla terribile scoperta di un segreto che ha coinvolto e sconvolto i suoi due nonni paterni.

Tre esistenze, quella di Bruno, di Ilde e di Anselmo, spezzate dall’ipocrisia della società e da un orgoglio individuale irreversibilmente ferito, a tal punto da condannarle a una crudele repressione dei loro sentimenti più profondi e autentici.

Biografia:

Fin dall’infanzia attratto dal teatro e dalla drammaturgia, Mauro Toscanellidapprima si laurea con lode in Giurisprudenza e, dopo un lungo periodo di formazione, inizia a esercitare la professione di attore teatrale che tuttora prosegue alternandola a quella di insegnante di dizione. Appassionato di musica contemporanea e opera lirica, da sempre amante della lettura e della scrittura di testi teatrali, con questo suo primo romanzo sperimenta il genere narrativo. È membro della Soka Gakkai Internazionale e cultore della filosofia buddista di Nichiren Daishonin. È attivo nel sociale e nel volontariato, in particolare per la tutela dei diritti LGBT.

✒ I personaggi

BRUNO

È il primo frammento del requiem, quello più complesso, colui che all’inizio della storia sembra possedere una connotazione definita della sua identità affettiva/sessuale, ma che si trova a doverla mettere in discussione nel momento in cui viene in collisione con l’altro protagonista del romanzo.

Pertanto, è il personaggio più affascinante da scoprire per la rivoluzione umana e il travaglio interiore cui è destinato. La sua vita, costruita sulla passione per la politica e la tranquillità familiare, viene messa totalmente in discussione dal suo incontro con Anselmo ed è una concreta testimonianza di quanto nulla nelle nostre esistenze è irreversibile.

ILDE

L’unica protagonista femminile del romanzo è l’incarnazione di ciò che il partito della Democrazia Cristiana ha rappresentato per l’Italia durante circa sessant’anni di dominio incontrastato: la solidarietà a tutti i costi, l’ottimismo sfrontato, il baluardo della famiglia e la sua ostentazione nei confronti degli “altri”, una certa dose di ipocrisia come scelta di vita. Tuttavia, questa superficie ideologica poggia, nel caso di Ilde, su una scorza tutt’altro che fragile: quando c’è da lottare per liberare il marito dal giogo nazista mette a repentaglio la sua stessa vita contro ogni avversità. La scelta, poi, di vendicarsi nei confronti del marito con un mutismo assoluto, svela una personalità tutt’altro che soccombente e rappresenta il suo personale compromesso tra frantumare la sua famiglia e restare accanto al marito.

ANSELMO

È il vero rivoluzionario dei tre frammenti, colui che fin dal principio rimane fedele al suo credo comunista e si troverà sempre in prima linea per sovvertire ciò che per lui rappresenta di volta in volta un ostacolo sulla via del progresso civile e sociale. A differenza di Bruno, non ha dubbi sulla sua identità sessuale, nonostante la sua appartenenza anagrafica e costituisce il pungolo con il quale Bruno è costretto a fare i conti con i suoi affetti. La sua saggezza, il suo coraggio e la sua centratura lo rende un personaggio ideale di fronte al quale dovremmo tutti toglierci il cappello.

✒ Motivazioni per la lettura

Quando vi sono testimonianze concrete della gabbia “esterna” cui sono stati costretti migliaia di esseri umani a causa di una guerra voluta da altri, di campi di internamento eretti da “altri” nemici, di coprifuoco imposti da “altri” motivi di sicurezza, a cui si aggiunge la gabbia “interna” che alcuni esseri umani sono stati costretti a costruirsi per il terrore di manifestare il proprio orientamento sessuale, la propria identità, il proprio semplice “io” nella sua libera espressione, per me è stato doveroso cucire una storia che raccontasse lo sviluppo di una vita, di tre vite nella fattispecie, impegnate a districarsi nelle strette maglie di quelle gabbie e di come il tempo rappresenti il feroce avversario contro cui, a volte, si perde irrimediabilmente.

✒ Prefazione

Un romanzo costruito in un modo originale, con un linguaggio sapiente, che attraversa la Storia. Un viaggio nel passato, alla ricerca di un vissuto individuale che s’interseca con la Storia dell’umanità e della collettività. Costruito sullo stile delle Matriosche, aprendone una, ne trovi dentro un’altra e ogni apertura rivela una sorpresa. La protagonista è quindi la Storia, che viene narrata attraverso forme di scrittura oggi in disuso: il diario e la lettera. La Storia di un’epoca complessa, dal 1925 al 1944, scorre con le parole “private”, con i sentimenti, con il vissuto soprattutto di una donna, una figura femminile, che difficilmente entrano nelle pagine dei libri di Storia. Scavando nelle parole, vengono narrati aspetti che invitano alla riflessione scatenando emozioni, come l’annuncio di una maternità, mentre “non bisogna abbassare la guardia, ci sono i fascisti al potere”. La storia inizia negli anni ’80 del Novecento e ci traghetta magicamente, con l’apertura di una Matriosca, nel cupo ventennio fascista. Una famiglia particolare, diciamolo, in cui lei crede che il matrimonio sia riuscito, perché “anche se Bruno è il capofamiglia, non mi sento una schiava... Bruno ha il dono di farmi sentire intelligente...”.

Tanto da non rimproverargli la solitudine di donna. Compagni di questa donna diventano i romanzi che Bruno le ha insegnato a leggere, spiegandole che la lettura aiuta a non diventare schiavi; allo stesso tempo scorre l’angoscia silenziosa delle donne di diventare vedove o di rimanere sole per l’arresto, il confino, di un uomo politicamente impegnato. Nell’aria di questo narrare si “sentono” anche gli odori di un’epoca e si respira anche un misticismo religioso, come a chiedersi ma “Dio dov’è”? Un romanzo storico, in quanto i riferimenti sono tutti realmente accaduti nella Grande Storia; un romanzo psicologico, perché chi viaggia verso la scoperta del proprio passato, al contempo viaggia dentro il proprio IO. Leggendo Requiem per tre frammenti si percorre un viaggio individuale e si resterà catturati dai vari protagonisti che si intrecciano nella narrazione. Io, ovviamente, per la mia storia di donna, non potevo non legarmi alle parole, ai fiumi di parole, di colei che fa vivere la storia corale di un’epoca.

Fausta Dumano

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