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Clinamen

Titolo Clinamen – la fine degli inizi Autore Sara Gavioli Genere Mosaic novel Editor Ikigai Pagine 230

Descrizione Intorno c’è Milano, al centro lei. Sospesa tra il passato, distante ma ancora significativo, e il futuro che sembra non decidersi ad arrivare, osserva quella città piena di occasioni, così diversa dalla Sicilia che continua a richiamarla indietro. E mentre, come tutti, muove i primi passi in cerca di uno spazio nel mondo, le scorre attorno l’umanità che sussurra piccole storie quotidiane. C’è la voce dell’uomo gentile dietro il muro, c’è il vecchietto incontrato in ascensore o la donna che beve birra alla fermata del tram. C’è la madre, rimasta su una poltrona nella vecchia casa, e poi un ragazzo, l’unico con cui si può parlare davvero. Ci sono progetti e speranze, e c’è soprattutto la domanda fatta da quel padre che non c’è più: cosa sei, cosa sarai? L’autrice Sara Gavioli lavora come redattrice freelance per autori, editori e agenzie, dunque si prende cura delle storie. Ha vissuto a Siracusa, a Catania, a Milano e oggi vive ad Abbiategrasso, ma non è escluso che si sposti ancora in cerca di un luogo da chiamare definitivamente “casa”. Nel 2016 il suo romanzo d’esordio, “Un certo tipo di tristezza”, è stato pubblicato dall’editore Inspired. Da allora non ha mai smesso di scrivere. ✓ Romanzo vincitore del Premio Amarganta VI edizione, 2020 (Primo classificato) Recensione Frammenti di vita…non saprei come descriverlo se non, frammenti di vita.

«Non voglio che se ne parli così. Vorrei che capisse, almeno lei. So che non è colpa sua, che il lavoro per chi ha la sua età è qualcosa di diverso, che si aspettava per me uno stipendio versato sul conto da un’azienda, dallo Stato, da un ente rassicurante e senza facci. So che voleva vedermi felice ed è colpa mia se non lo sono, se non lo sarò mai.»

Questa frase mi ha spiazzata. C’è così tanta verità, vita e malinconia che mi sono dovuta fermare. Credetemi, sono in seria difficoltà a descriverlo perché non voglio fare spoiler ma ci sono cose che, secondo me, dovreste sapere di questo libro. In “Clinamen” non ci sono capitoli ma ci sono frammenti di vita. Alcuni sono molto personali, quasi intimi altri invece sono di quotidianità pura e semplice. Incontri nel tram o nel parco, alla fermata del pullman o un colloquio. Sono piccoli tasselli (il capitolo più lungo ha 3 pagine e mezza) di vita di una o più persone. La cosa sorprendente è che alcuni di questi passaggi in un primo istante possono sembrare inutili “perché sta raccontando questa cosa? Cosa c’entra con il libro?” c’entra e come. Sono come parabole, questi incontri sono come delle metafore. E il fatto è che tutti noi viviamo monti del genere ma raramente ne comprendiamo il senso. Ho apprezzato immensamente lo stile di Sara Gavioli e quella semplicità disarmante con la quale racconta questi scorci di vita. Il rapporto tra madre e figlia, quello con il padre che non c’è più e quello con un ragazzo, l’unico con il quale si riesce ad essere se stessi. Adesso vorrei parlarvi di una genialata pazzesca. Sara Gavioli ha scelto di non usare nomi propri di persona. Nessuno ha un nome, c’è il ragazzo con cui cena, la ragazza bionda, la signora del parco, la madre e c’è lei che può essere chiunque. C’è molto di Sara Gavioli in questo libro ma la scelta di non usare nomi propri non solo rende il libro unico e originale ma, soprattutto, permette al lettore di entrare in empatia con i personaggi e soprattutto permette di andare oltre le apparenze. Siamo soliti identificare le persone con un nome e in questo caso non possiamo farlo quindi possiamo andare oltre concentrandoci sulla storia e immaginando che può essere chiunque il protagonista di Clinamen. E nulla ci impedisce di scegliere noi un nome per questi personaggi che a questo punto è anche riduttivo chiamarli “personaggi”, io direi PERSONE che suona anche meglio. Conclusione È il primo libro che leggo di Sara Gavioli ed è la prima Mosaic Novel che leggo in assoluto ma ne sono stata rapita. Dallo stile, dalla storia, dalla semplicità, da tutto. È uno di quei libri che vanno letti almeno una volta nella vita perché è semplicemente geniale nella sua semplicità. Voto ✓✓✓✓✓ @libera_di_leggere

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