TITOLO: Fantasmi a Portogreco
AUTORE: Andrea Andorivìr
EDITORE: Nulla Die
GENERE: Avventura
PAGINE: 108
DESCRIZIONE
Una strana processione di luci appare in mare aperto e finisce nella Grotta dei Morti, dove è sepolta la “madre più antica del mondo”. Tre ragazzi partono all’avventura: un’aspirante archeologa, un inventore pasticcione e un ristoratore innamorato della propria terra e dell’archeologa. Riusciranno a dimostrare che i fantasmi esistono?
RECENSIONE
Oggi vi parlo di "Fantasmi a Portogreco" di Andrea Andorivìr.
"Nico inforcò il primo sentiero che pareva curvare verso il mare e Cico riuscì a stargli dietro solo grazie alla paura, rimproverandosi mille volte al secondi di praticare solo lo sport stravaccati-sul-divano. (Per un momento, pensò che non c'era bisogno di scoprire i fantasmi per entrare nel Guinness dei Primati perchè, per battere un record mondiale, bastava contare il tempo che passava sul divano a sconfiggere gli amici ai videogiochi)"
Cico, Nico e Ludovica sono i giovanissimi protagonisti di questa vicenda.
Nico è convinto che, per risollevare le sorti della Masseria di famiglia in cui vive da sempre ma che rischia di essere venduta, debba compiere un'impresa memorabile, un'impresa che lo renda subito ricco e in grado di rimettere in piedi la sua amata Masseria.
"Cico rimaneva spesso indietro a riprendere fiato, ansimando come fosse in rianimazione e borbottando come se quella salita fosse un dispetto. Senza di lui, i due sarebbero arrivati alla Grotta in meno di mezz'ora".
Nella sua mente di ragazzo, il modo migliore per lui sembra essere quello di battere un record che, fino ad ora, nessuno ha mai battuto: essere il primo ragazzo al mondo a dimostrare che i fantasmi esistono per davvero!
Allora parte all'avventura nella Grotta dei Morti a Portogreco, insieme al suo migliore amico Cico e a Ludovica, la ragazza di cui è segretamente innamorato.
Riusciranno a dimostrare l'esistenza dei fantasmi?
"Quel sorriso è come un cielo tutto azzurro, pensò".
Posso affermare con certezza che questo libro mi ha messa di buonumore.
Solitamente non mi affascinano i libri in cui i protagonisti sono bambini o ragazzi, perchè rischiano di essere troppo "bambineschi", ma questo testo mi ha fatta ricredere, perchè il linguaggio utilizzato è adatto ad un pubblico di tutte le età.
E soprattutto, riesce ad intrattenere nel modo giusto il pubblico descritto sopra.
"Serpeggiava il terrore in loro, cresceva, se lo leggevano negli occhi, li strangolava come un pitone, asfissiando i pensieri".
Il particolare che non mi fa dare un voto pieno a questo breve romanzo è il finale: secondo il mio parere, è troppo "affrettato". Avrei gradito che il clima di suspence si fosse protratto un po' più a lungo e che magari venissero approfondite le leggende che vengono solo appena accennate. Si passa da un "clima di fantasmi" ad un "clima del mondo vero" troppo in fretta, ho trovato questo passaggio troppo brusco.
"Il rosa le coglie il viso e il suo viso sembra un petalo".
L'intenzione con cui Nico vuole compiere quest'impresa è davvero nobile.
Spesso, quando i bambini ed i ragazzi desiderano qualcosa con tutto il cuore, sognano in grande, anche "troppo in grande"!
Ed è proprio ciò che succede in questa vicenda.
Dimostrare l'esistenza dei fantasmi può sembrare qualcosa su cui sorridere, almeno per un adulto che ha certamente una mente più concreta.
Tuttavia, lo scopo che spinge Nico a compiere proprio questa impresa, ovvero quello di poter risollevare le sorti della sua Masseria in futuro, fa sì che il suo carattere sciolga il cuore del lettore.
"E ogni volta Nico sussultava: Ludovica aveva i capelli schiacciati alle tempie e i suoi grandi occhi neri e le sue lunghe ciglia risaltavano ancor di più rendendo il suo viso più grazioso".
Considerando tutti questi aspetti, posso affermare di aver letto un buon testo e di poterlo consigliare.
Come si suol dire, è stato breve ma molto intenso!
"<<Per la Masseria, per salvarla>> sospirò il ragazzo <<se esistessero i fantasmi i turisti correrebbero qui a frotte>> concluse con un certo imbarazzo. Temeva di apparire ridicolo".
Inoltre, durante la lettura ho avuto l'impressione che i luoghi descritti e le vicende che succedono nel finale mi trasmettessero un'aria di familiarità... Infatti nelle ultime pagine l'autore mi dà la conferma di essersi ispirato alla mia amata Puglia per la descrizione dei luoghi! Come avrebbe potuto non entrarmi nel cuore?!
Voto: ✓✓✓✓,5
@mariarosaria_guido
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