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Hypokrisis - Eros Chiappini

Titolo: Hypokrisis Autore: Eros Chiappin Genere: Thriller Editore: Self (Youcanprint) Pagine: 80

Trama: “…i ricordi sono e restano ombre perpetue, a volte invisibili… ma basta un niente, un piccolo spiraglio di luce, dalla tenue fiaccola della memoria, per fargli riprendere subito forma e perché ti si riappiccichino addosso…”. In questa storia lo sa benissimo Patrick Morgan, che dopo anni a fuggire da se stesso si ritrova a guardare in faccia un inquietante passato. Hypokrisis: racconto thriller dalle sottili sfumature horror. Recensione: Hypokrisis si apre con un incipit che mi ha fatto riflettere molto, quindi voglio riportarvelo:

“A volte succede, anche senza rendercene conto, che la vita ci presenti delle situazioni che poi cambieranno per sempre il nostro modo di vedere le cose”.

Nella vita di ognuno di noi sarà capitato un evento, bello o brutto che sia, che ci ha fatto guardare il mondo con occhi diversi, vero? Dalla più semplice delle amicizie alla più grave, assurda o anormale delle situazioni. Ma durante questi avvenimenti noi come ci siamo comportati? Siamo stati onesti, pacifici, ottimisti? O siamo stati menefreghisti, cattivi, ipocriti? Pensateci! Queste poche parole mi hanno colpito e non sono state le uniche a dire il vero. Il libro di Eros è molto piccolo – 80 pagine circa – ma carico di significato, cosa che però si scopre maggiormente nella parte finale. Infatti, la storia inizia con un violento crimine da risolvere, molto simile ad un altro capitato anni orsono e per cui il detective Castellanos non ci dorme la notte. Sembrerebbe un giallo come tanti “omicidio – seguiamo le prove – cerchiamo di scoprire il colpevole”. Beh, fidatevi, è tutto fuorché un caso normale! La scrittura è molto scorrevole, semplice e senza fronzoli, con riferimenti latini (che per fortuna vengono tradotti visto che io in latino ho sempre avuto il debito al liceo e ci capisco poco e niente XD) e piccoli dettagli da brividi. Ad un certo punto, c’è un colpo di scena e da lì la storia diventa una specie di flusso di coscienza, quasi un monologo, un racconto che ti fa sentire spaesato, in apprensione, con i brividi a fior di pelle e di cui vuoi nutrirti sempre più per capire dove porterà. Quando ho scoperto gli avvenimenti che si nascondevano dietro la Joubert’s Farm, sono rimasta con un punto interrogativo in mezzo alla fronte ma non tanto per la faccenda paranormale quanto per il messaggio che vi è celato dietro: Hypokrisis significa Ipocrisia ed è un titolo che non è assolutamente scelto a caso; il racconto non vuole essere semplicemente un thriller ma vuole toccare il lettore nell’animo ed essere una metafora della vita.

“[…] L’ipocrisia si autoalimenta da sé, è un cane che si morde la coda…[…]”

Il finale ti lascia in sospeso ma consapevole di una cosa: siamo circondati di ipocrisia, immoralità e falsità che sono così ben radicati da essere difficili – se non impossibili – da estirpare. Voi cosa ne pensate? Voto: ✓✓✓✓,5 @imtheyellowone

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