Titolo Il volo del canarino
Autore Franco Casadidio
Editor Morphema Editrice
Genere Romanzo storico
Pagine 291
Trama
Alcuni tra i più grandi avvenimenti storici della prima metà del '900 fanno da sfondo alla vicenda umana e sentimentale dei protagonisti. Jürgen, rampollo di una famiglia dell'aristocrazia bavarese nonché ufficiale delle SS e Sara, ebrea per parte di madre, discriminata e perseguitata in base alle leggi di Norimberga varate da Hitler nel 1936. Dalla firma della resa tedesca nel 1918 alla crisi del '29; dai primi anni del movimento nazista alla presa del potere nel gennaio del 1933. Dalla “notte dei lunghi coltelli” a quella dei “cristalli”; dai tentativi di assassinare Hitler fino alla disfatta finale, passando attraverso la Conferenza di Wannsee e l'assassinio di Heydrich, ogni episodio, raccontato con precisione storica, vede partecipi a vario titolo i protagonisti del romanzo, in una narrazione che si concluderà solo a metà degli anni '80.
Autore
Francesco Casadidio, nato a Terni ne 1969, impiegato, è al suo terzo libro dopo "Quando arriverà la primavera" (GoWare edizioni, 2015) una raccolta di cinque racconti ambientati in Baviera e "L'impronta del diavolo" (Morphema edizioni, 2016), la storia di due giovani affiliati alla cellula di Monaco di Baviera della R.A.F. (Rote Armee Fraktion) negli anni bui del terrorismo internazionale.
Appassionato di storia tedesca contemporanea, nel 2015, con il racconto breve "I ricordi del cuore", si è classificato al primo posto del concorso letterario Internazionale "Roma chiama Berlino".
Recensione
"Strano vero? I vivi che invidiano i morti per la loro sorte [...]"
È strano come una storia, La Storia, ci colpisca nel profondo e ci insegni costantemente la vita. Anche se crediamo di conoscerla, ogni volta, ricrediamoci e continuiamo ad apprendere e ad ascoltare, leggere e comprendere.
"Dalla Baviera? O santo cielo, ammazzano anche voi tedeschi ora? Non risparmiano neanche voi?"
"Il volo del canarino" di Franco Casadidio è un libro che narra la storia partendo dalla sconfitta della Germania nel primo conflitto mondiale (1918), passando e soffermandosi su quanto è accaduto e perché sono successe determinante cose durante la seconda guerra mondiale per concludere il viaggio negli anni '80 con riflessioni importanti e il tentativo di comprendere qualcosa di così grande e spaventoso che spesso ci sembra impossibile da concepire.
"[...]Non sono più Sara, adesso sono la prigioniera 22316[...]"
L'autore ci illustra un'altra faccia della medaglia della guerra. Anzi, Casadidio ci permette di vedere e vivere quel periodo da più punti di vista regalandoci una visione a 360° di quanto accaduto nella prima metà del '900.
Attraverso Jürgen, un ragazzo nato durante la prima guerra in una famiglia aristocratica Bavarese, che decide di arruolarsi nelle SS contro la volontà di suo padre in quanto da quel momento avrebbero combattuto la stessa guerra ma in pieno contrasto, e anche contro Sara in quanto ebrea di madre. Ma Jürgen ha i suoi ideali, vuole combattere per rendere grande la sua Germania agli occhi del mondo e non si rende conto che sono proprio questi ideali a renderlo cieco. Viene reso cieco da convinzioni e dal giuramento fatto al Führer. Il ragazzo però è molto intelligente e non appena riesce a mettere a fuoco, togliendosi dagli occhi il velo delle false ideologie, la realtà di quanta distruzione e orrore seminano al proprio passaggio le SS, cerca di rimediare nel suo piccolo ma cosa può fare un uomo solo contro un intero paese di uomini Ariani altrettanto resi cechi e soggiogati?
"Perché? Perché penso che, per quanto grande, nobile e bello sia stato il mio gesto, anzi, il nostro gesto, io debba scontare la giusta pena...per avere creduto e sostenuto un'ideologia malvagia e perversa che ha causato milioni di morti e così tanta sofferenza. [...]"
Jürgen è stato fortunato da un certo punto di vista perché aveva Sara.
Quella ragazzina più piccola di lui di appena tre anni della quale pian piano si è innamorato come lei si innamorò di lui. Un amore nato passeggiando lungo la riva di un fiume o al ritorno da scuola mano nella mano. Nato dall'amicizia ma separato da una guerra crudele proprio quando stava sbocciando, che li ha visti cresce e combattere ma da due poli opposti e con due idee diverse.
"Sì, sono tedesca e, nonostante tutto, ne vado fiera perché noi veri tedeschi non abbiamo nulla da spartire con quelli come voi...voi avete gettato il disonore sulla Germania e sulla sua gente e non basterà certo un ergastolo a lavarvi l'anima dai peccati e dalle atrocità commesse."
Sara, mezza ebrea, era una ragazza dal senso di responsabilità molto forte, saggia e avveduta, ha fin da subito compreso che la scelta del suo amato Jürgen li avrebbe messi l'uno contro l'altra ma, nonostante questa certezza, non ha mai smesso di sperare nel loro amore e che, presto o tardi, avrebbero potuto godere del loro reciproco affetto.
La guerra li ha concesso brevi attimi di vita insieme ma nel costante terrore mettendoli a dura prova. In un modo o nell'altro, sono riusciti a salvarsi la vita a vicenda là dove le vite venivano sterminate a migliaia.
"Lei lo amava e in cuor suo sperava che quella guerra finisse al più presto così da poterlo riabbracciare e, perché no, riprendere la loro storia esattamente da dove l'avevano lasciata tanti anni prima."
Anche se Jürgen e Sara sono due personaggi di fantasia, l'autore ha reso la loro storia così dolorosamente vera, ogni dettaglio toglieva il respiro. Leggevo con un senso di angoscia contrastato dalla speranza infinita che la loro storia potesse sopravvivere...saranno riusciti a realizzare il loro sogno di creare una famiglia? Questo non posso dirvelo ma potrete scoprirlo leggendo "il volo del canarino". Sono sconvolta (positivamente parlando) dall'accuratezza nella descrizione dei fatti storici e dalla precisione con la quale, l'autore ha incastrato due vite di fantasia in mezzo a tanta storia e tanti eventi tragici. Come vi dicevo all'inizio, con questo libro, abbiamo una visione a 360° dei vari eventi principali che si sono susseguiti nel corso dei primi anni del '900, questo grazie a Jürgen che ci permette di guardare il tutto dal punto di un ufficiale delle SS costretto a fare delle scelte assurde ed eseguire ordini macabri spesso anche contro la sua volontà e poi abbiamo la prospettiva di Sara, vittima delle SS solo perché è nata nel periodo sbagliato e da una madre ebrea. L'autore, inoltre, ha creato delle piccole realtà di vita quotidiana, personaggi di passaggio che compaiono e scompaiono velocemente ma che lasciano un impronta emotiva molto profonda. Il libro è veramente forte per via delle descrizioni accurate, della ricerca e conoscenza dell'argomento e con personaggi così veri che sembra quasi di conoscerli, di ascoltare dalle loro parole quanto hanno sofferto e lottato (Ovviamente, non tutti i personaggi sono di fantasia). Vi consiglio assolutamente di leggerlo perché non vi lascierà indifferenti. Io non so nemmeno se con questa recensione sono riuscita a rendere giustizia al libro. L'unica cosa che posso dire è che, Franco Casadidio, è un autore eccezionale. Voto ✓✓✓✓✓ @libera_di_leggere
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