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Incontri alla Closerie des Lilas

Titolo Incontri alla closerie des Lilas Autore Andrea Girimonti Genere Narrativa Editor Albatros Collana Nuove voci Pagine 160

Descrizione In una Parigi ancora immersa nell’atmosfera raffinata e nostalgica della Belle Époque, Jean Bernard dipinge, ama, sogna e riflette sul passato e sul presente che sta vivendo. A raccontarci tutto ciò è un personalissimo diario, che racchiude i momenti più intimi e speciali dell’esistenza di un uomo stravagante, ma al contempo inaspettatamente sensibile e profondo. Biografia Andrea Girimonti è nato a Milano in 17 ottobre 1998. Le sue passioni sono il cinema, la lettura e la fotografia, che per circa due anni è stata anche il suo lavoro. Si avvicina al mondo della scrittura per uscire da un periodo poco felice e ci riesce grazie ai suoi racconti. “Incontri alla Closerie des Lilas” è il suo primo romanzo. Recensione

“…perché l’amore è così importante per noi? Perché non si può vivere senza? Probabilmente perché siamo soli, o meglio, diventiamo soli.”

Il primo libro di Andrea Girimonti è un diario. No, non quel tipo di diario ecco, è la vita di un pittore. Precisamente è un periodo della sua vita del 1924 quando decise di prendere in mano una penna e mettere nero su bianco ciò che gli accadeva attorno. Nel periodo in cui scrive si alternano momenti di felicità pura ed essenziale a attimi di dolore e malinconia. Di mezzo c’è la carriera di Jean Bernard che nel periodo in qui tiene il diario riesce a prendere la giusta strada facendosi conoscere da più persone e riuscendo così a maturare il suo amore per Margot, la donna che incontra un giorno alla Closerie des Lilas”. Una caffetteria dove il pittore prende abitudine di passare il tempo e dove stringerà una forte amicizia con il cameriere e dove conoscerà alcune persone che si riveleranno più o meno importanti per la sua vita. La stessa caffetteria dalla quale osserverà scorrere la vita e cercherà di comprenderne il senso. Il libro mi è piaciuto molto, soprattutto l’attenzione con la quale è descritta la vita dei primi anni del '900. Siamo subito dopo la prima guerra mondiale e dalle parole dell’autore del diario si percepisce ancora il dolore e lo sconvolgimento che ha lasciato, come una scia di fumo. Ho altrettanto apprezzato l’essenzialità del racconto che mi ha permesso di apprezzare realmente la storia permettendomi di soffermarmi sui dettagli della vita e della sua mancanza. A tratti è doloroso leggere le parole di Jean Bernard soprattutto quando racconta del fratello ma allo stesso modo riesce a strappare un sorriso se pur malinconico. Peccato solo per una parte, da pagina 50 a pagina 100 circa, in cui sono rimasta un po’ impantanata. È una zona morta del libro che personalmente ho faticato a superare ma dopo la storia prende un bel ritmo e diventa una lettura molto piacevole con un finale del tutto inaspettato. Conclusione Consiglio assolutamente la lettura de “Incontri alla Closerie des Lilas”per chi ama letture riflessive, a chi è anche solo un pochino affascinato del mondo dei pittori, di Parigi e della vita dei primi anni '900. Voto ✓✓✓✓,5 @libera_di_leggere

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