Titolo La lettera scarlatta
Autore Nathaniel Hawthorne
Traduzione Fausto Maria Martini
Edito Newton Compton Editore (edizione integrale)
Collana I Minimammut
Pagine 154
Quarta di copertina La giovane Ester Prynne, condannata per adulterio nella puritana Boston, sarà costretta a portare per sempre sul seno una fiammeggiante, scarlatta, lettera «A» (A come Adulterio? Come Arte? Come America?), Da lei stessa ricamata. Ester non ha mai voluto rivelare il nome del suo "complice" che infine - lacerato tra ansia di schiettezza e orgoglio, e perseguitato dal marito della giovane - cederà, confessando la sua colpa. La lettera scarlatta, libro che rese noto il nome di Nathaniel Hawthorne, è mirabile esempio di fusione perfettamente riuscita tra sviluppo tematico-narrativo, delineazione dei personaggi e procedimenti linguistico-stilistici. Hawthorne fa di Ester un personaggio esemplare: mostrando, da un lato, una compartecipazione profonda, ma soffermandosi, dall'altro, in un pensoso e drammatico indugio di fronte alla sua "colpa", pur condannando l'implacabilità puritana e la violenza moralistico-sociale di cui è vittima. Biografia Nathaniel Hawthorne nacque a Salem, nel Massachusetts, nel 1804. Rimasto presto orfano di padre, crebbe nella famiglia della madre. Di carattere schivo e introverso, cominciò giovanissimo a scrivere racconti sulla Nuova Inghilterra puritana. A "La lettera scarlatta", il suo capolavoro, seguirono "La casa dei sette abbaini", "Il romanzo di Valgioiosa", "Il fauno di marmo". Morì nel 1864. Recensione Partiamo dal fatto che "La lettera scarlatta" per me è stata una rilettura dato che la prima volta che lessi questo caso era all'incirca 10-12 anni fa. Non nego che speravo in una maggiore comprensione oggi di questa lettura ed effettivamente è ciò che avvenne. Di fatto, ad oggi, ho una visione più ampia e profonda di questo racconto che l'autore trasmette anche un po' con questa forma di leggenda. In tanto riesco a capire molte, se non tutte, le scelte fatte da Ester ma soprattutto il perché lei accetto questa sua condanna con tale coraggio e dedizione. Perché si lei si dedicò nel corso degli anni anche a scontare la sua pena facendo "volontariato" aiutando coloro che avevano bisogno. Comprendo il dolore e le azioni del suo "complice" e posso anche condividerle. Ho una visione più chiara del marito di Ester e anche nel suo caso riesco a comprendere le motivazioni che lo hanno spinto a fare determinate azioni. E la sua astuzia notevole perché parliamo di un uomo di scienza in una società di puritani. Tutti i personaggi che ho citato più uno che non posso nominare (anche se è un classico so che non tutti l'hanno letto perciò vi evito spoiler) sono personaggi che hanno un carattere, una psicologia molto interessante, profonda e che traspare dalle pagine attraverso le parole dello scrittore. Parole che sono ben ponderate, ogni frase è pensata con giudizio e con la consapevolezza di volere trasmettere qualcosa, un pensiero. La cosa che mi è stata ancora più chiara durante la lettura è la capacità dell'autore di rendere il racconto attuale. Nonostante il libro sia stato scritto quasi due secoli fa, l'impressione che da lo stile di Hawthorne è che stia parlando con il suo lettore. E poi ancora, è quasi sconvolgente quanto la società dell'epoca di Ester Prynne non sia poi tanto distante da quella che viviamo attualmente. In forma diversa si, ma moralmente non siamo così lontani. Nota negativa? Sin Come avete letto nella scheda del libro, la mia edizione è quella super economica della Newton che io adoro per l'estetica ma purtroppo è poverissima dell'editing più semplice e basilare. Il carattere minuscolo, troppo piccolo, mi ha fatto sudare le famose sette camicie. Vi giuro, non mi succedeva mai di stancarmi dopo sole cinque pagine fino ad addormentarmi hahaha... È un classico che sicuramente va letto almeno una volta nella vita, merita proprio per l'aspetto psicologico e sociale però, un consiglio spensierato, prendete un'altra edizione hahaha. Voto ✓✓✓✓ @libera_di_leggere
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