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Nata sotto il segno della sfiga

#Titolo Nata sotto il segno della sfiga #Autore Sarah Arenaccio #Genere Romanzo #Editor PubMe #Pagine

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#Biografia Sarah Arenaccio (Roma 1983) è l’unica figlia di una coppia di non udenti. Attiva nell’interpretariato per famiglie, è laureata in Lingue e Letterature Straniere presso l’Università Roma Tre. Insegnante precaria, vive a Roma con il marito ingegnere navale e i loro due bambini, di cui uno affetto da un disturbo dello spettro autistico. Nel 2017 ha pubblicato il thriller psicologico Incosciente e una raccolta di poesie in inglese dal titolo A window on my mind. Nel 2018 ha pubblicato il romanzo di formazione L’identità perfetta. Dal vangelo secondo Paolo Fox è il suo terzo romanzo, ripubblicato per la Literary Romance con il titolo: Nata sotto il segno della sfiga.

#Trama Beatrice Bordin è una (quasi) trentatreenne romana, che non ha mai avuto una relazione sentimentale degna di questo nome. Il suo migliore amico, Anthony, cerca di spronarla a darsi una mossa; la classifica settimanale di Paolo Fox è, per loro, un momento irrinunciabile e si dà il caso che l’astrologo abbia previsto un nuovo anno favorevole al segno zodiacale di Beatrice, che si ritroverà a fare i conti con più di una novità. Nel giro di una giornata conosce, infatti, due uomini, Emiliano e Luca, molto diversi tra loro ma entrambi interessati a lei. Senza rendersene pienamente conto, Beatrice resta invischiata in un triangolo amoroso difficile da gestire. Dopo aver rovinato tutto con entrambi, è costretta ad affrontare la propria precarietà sentimentale, mentre la fede in Paolo Fox inizia a vacillare. Il pronostico dell’astrologo si è dimostrato fallace, e oltre a essere ancora single, Beatrice è sull’orlo del licenziamento per non aver consegnato il manoscritto a cui stava lavorando. Insomma, un disastro su tutti i fronti… #Recensione Wow… ho letto “Nata sotto il segno della sfiga” in pochissimo tempo. Sono poche pagine ricche di ironia allo stato puro. Beatrice e la sua sfiga eterna mi hanno fatto morire dal ridere, ma andiamo per gradi…

«Tecnicamente, ne ho ancora trentadue. Almeno per altre tre settimane» puntualizzo candida come l’anima immacolata di un putto.

Beatrice è una donna poco più che trentenne, ha un lavoro sottopagato come editor a Roma dove è nata e cresciuta con una genitrice molto critica e bacchettona nei suoi confronti, questo perché c’era la sorella maggiore, Bianca, che agli occhi della madre è perfetta. Diciamo pure che il rapporto madre e figlia è di amore e odio. Bea, pur di dimostrare la propria indipendenza, continua a vivere con le ragazze universitarie dividendo i spazi e l’affitto. Anthony è il suo migliore amico ed è una forza della natura. Sì sono conosciuti alle superiori e hanno iniziato a seguire regolarmente Paolo Fox. Anthony è la persona che conosce meglio Beatronza, come l’ha soprannominata. Non si fa problemi a rinfacciarle i suoi kili di troppo e dispensare consigli amorosi, lui che ha una lista di ex fidanzati rigorosamente custodita e aggiornata da Beatrice. Il libro si snoda nell’arco di un anno nel quale, con il supporto di Santo Paolo Fox, Beatrice conosce Luca e Emiliano. Luca è un collega di lavoro di Anthony con alle spalle una bruttissima rottura mentre Emiliano è l’autore di un romanzo editato da Bea. Beatrice conosce, più o meno, contemporaneamente i due uomini e tra incomprensioni e parole non dette finisce incastrata in una situazione dalla quale, l’unica via d’uscita sembra quella di tornare single con l’enorme scontento della genitrice.

«Meriti un discorso a parte, infatti. Anzi, non meriti proprio nulla: vedi di farti infilare l’anello al dito da quel pover’uomo, perché non credo ti rimangano altre possibilità e io vorrei morire tranquilla. Trentasei ore di travaglio, Beatrice. Trentasei. Direi che mi devi qualcosa.»

Come ho già detto sopra, si tratta di un romanzo molto ironico. La stessa protagonista è autoironica e questo l’ho apprezzato moltissimo. Il rapporto madre e figlia è stato ben descritto, soprattutto all’inizio mentre nel finale sembra semplicemente migliorato ma non viene spiegato bene cos’ha fatto riflettere la madre, quale sia stata la causa scatenante del cambio di atteggiamento della madre nei confronti di Beatrice. Altri rapporti come quello di Bea con la sorella o con il cognato, con Anthony o con il padre sono molto carini, naturali e genuini. È una storia che mette il lettore subito a proprio agio e l’autrice ha usato uno stile molto sciolto e frizzante. Veramente è stata una lettura accattivante e in questo periodo ci sta tutta. Sul finale non sono convinta al cento per cento. Mi manca qualcosa, mi aspettavo fuochi d’artificio ma invece è un fuoco che si è andato man mano affievolendo.

#conclusione Consiglio il libro? Sì! Assolutamente, “Nata sotto il segno della sfiga” è un libro molto divertente che fa passare qualche ora in totale relax e fa ridere di cuore e in questo momento ne abbiamo bisogno.


Disponibile anche su Kindle Unlimited


Voto: ✓✓✓✓

@libera_di_leggere

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