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Recensione

Per chi vive sulle tartarughe

di Leonardo Mercadante


Titolo: Per chi vive sulle tartarughe Autore: Leonardo Mercadante Genere: Romanzo Editor: Edizioni Samasher Pagine: 255

Descrizione Com’è fatto il mondo? Le risposte di un bambino diventano un universo popolato da strani animali, umani magici, tartarughe e altri animali parlanti. Dino ha cinque anni e va alla scuola materna. Ha un’amica di nome Greta, un pappagallo di peluche come confidente, più di una maestra imbrogliona e due genitori che non vanno molto d’accordo. La mamma viene da un paese lontano. Lei è presente, il padre quando se ne ricorda. Dino spera che le sue domande lo aiutino a capire il mondo, ma nel mondo degli adulti sembra che ci siano pochi spazi per lui. Entra così in un mondo parallelo dove La Ditta vuole liberare le persone dalle loro preoccupazioni. Ma le preoccupazioni “rendono vivi”, creano legami. A combattere La Ditta ci sono personaggi fantastici come Vinicio dal cappello magico e il pancione confortevole, Matilda, La Tartaruga Grande e quella Piccola, i ricci e tanti altri. E così, attraverso metafore e fantasie, vengono affrontati discorsi importanti ma che tutti possono capire: bambini e adulti. “Per chi vive sulle tartarughe” è una grande metafora sull’umanità e sul controllo che certi poteri esercitano su di noi, amplificando questioni che sono tutt’altro che “immaginarie”. Autore

Leonardo Mercadante nasce a Bergamo nel 1989 da genitori originari di Barcellona Pozzo di Gotto (ME), città nella quale è cresciuto. Attualmente vive a Messina. Autore teatrale, suo è "Il Maestro e Bacchisio", atto unico che affronta in chiave satirica il tema della ricerca esistenziale; si occupa di critica teatrale e letteraria su straighton.it; è performer ne " Il teatro degli esoscheletri", format sperimentale ideato e diretto da Sasà Neri; collabora con l'etichetta discografica indipendente Isola Tobia Label; è trascrittore e correttore di bozze freelance.

"Per chi vive sulle Tartarughe" è il suo romanzo d'esordio.


Recensione Dino è un bambino di 5 anni alle prese con mille perché. È un ragazzino molto sveglio per la sua età ma il problema fondamentale di Dino è che gli adulti, sempre troppo presi dalle infinite preoccupazioni e problemi, non riescono a soddisfare la sua sete di curiosità sul mondo e sulla vita. La prima domanda che si pone e ci pone Dino è “Com’è fatto il mondo? La sua teoria che segue la logica di una storia letta in uno dei suoi libri è che la terra poggia su tante tartarughe una sopra l’altra ma come fanno le tartarughe a reggere il peso del mondo? Inizia così l’avventura di Dino che comincia a vivere una sorta di vita parallela in un mondo utopico, di sua fantasia, immerso in un ambientazione stile fiaba con tanti personaggi, tartarughe, ricci, i ragazzi sui pattini a rotelle che fanno mille acrobazie, Vinicio, Matilde che accompagneranno Dino alla ricerca delle risposte e gli permetteranno di capire che le preoccupazioni rendono l’uomo vivo. Dino aiuterà anche il lettore a comprendere che si può essere felici anche avendo qualche preoccupazione per la testa. Ho apprezzato infinitamente lo stile dell’autore che non solo ha reso vivi i suoi personaggi ma si è reso partecipe lui stesso di questa storia e ha permesso al lettore di prendere parte nelle avventure di Dino. Personalmente ho avuto la sensazione che Dino mi prendesse per mano per accompagnarmi nelle sua vita alla ricerca dei perché. Non è facile fare vedere ad un adulto la vita con gli occhi di un bambino ma Leonardo Mercadante con “Per chi vive sulle tartarughe” ci è riuscito. Non solo mi ha mostrato il mondo con gli occhi piccoli e curiosi di Dino ma mi ha fatta tornare quella bambina curiosa che ero permettendomi di pormi ancora una volta quelle stesse domande alle quali non ho mai avuto risposta. Conclusione Un ottima lettura adatta si ai ragazzi ma che personalmente mi sento di consigliare ai adulti. Perché noi adulti spesso abbiamo il brutto vizio di mostrarci saccenti e onniscienti ma quando un bimbo come Dino ci pone una domanda semplice come “Com’è fatto il mondo?” ci perdiamo e piuttosto di risultare incapaci di rispondere optiamo per “sei troppo piccolo per capire” oppure “Poi te lo spiego, ora non ho tempo”. Aggiungo un ultima nota per il finale perché anche qui ho trovato la scelta di Leonardo Mercadante molto azzeccata. Lasciare il finale aperto permette al lettore di scegliere lui stesso la conclusione che preferisce inoltre gli permette di continuare a fantasticare. Voto: ✓✓✓✓✓ @libera_di_leggere

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