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Review "Un amore proibito-origini" di Daniela Tess 

  • Immagine del redattore: Libera di leggere
    Libera di leggere
  • 10 mar 2020
  • Tempo di lettura: 5 min


Titolo: Un amore proibito - origini

Autrice: Daniela Tess

Genere: Romanzo Storico

Edito: Independently published

Pagine: 327



Trama

Alyce, secondogenita del conte di Rochford, è una giovane donna di una bellezza assoluta e perfetta, molto dolce, generosa ed attenta alle esigenze degli altri. Benché sia stata educata secondo i rigidi dettami della nobiltà inglese, è molto determinata e nasconde un'indole ribelle capace di non assecondare i desideri paterni, ma di combattere per realizzare il suo sogno d'amore.

Lucas, moro ed attraente, è uno stalliere che ha vissuto una vita di stenti e privazioni tanto da diventare duro e cinico.

Di poche parole, non crede nell'amore, ha un'aria tenebrosa ed è circondato da un'aura di pericolo.


Giorno e notte, luce e ombra... potranno mai incontrarsi ed amarsi?


Biografia


Daniela Tess è una lettrice compulsiva e scrittrice. Ha scritto e pubblicato in Self la trilogia "Un amore proibito". Il primo libro ad uscire fu "Un amore proibito-origini" nel 2018 in seguito è apparso "Un

amore proibito-orgoglio" e per chiudere la trilogia abbiamo "Un amore proibito-oltre". Il 13 febbraio di quest'anno è uscita anche una breve raccolta di un amore proibito di 43 pagine. Tutti i libri sono disponibili online.


Recensione


"Un amore proibito-origini" di Daniela Tess è un romanzo storico che racchiude diversi temi molto importanti ancora oggi. Ci troviamo di fronte ad argomenti come la società e la diversità culturale e sociale, la libertà e l'indipendenza della donna e le discordie familiari.


"Non ci si innamorava così all’improvviso e poi l’amore era un sentimento tranquillo, rassicurante, placido. Non era, non poteva essere quel tumulto di sensi, quello sconvolgimento interiore, quella sofferenza, quel dolore, quell’infelicità perenne."


Lady Alyce Rochford è una giovane di nobili natali che ama andare contro corrente. Oltre ad essere una ragazza molto bella ha anche un cuore immenso. Alyce ha l'abitudine di recarsi tra i più poveri per portare conforto e garantire loro ciò di cui hanno bisogno.

Ma la contessina viene definita come una ragazzina viziata e ribelle perché non accetta le regole della società altolocata. Non accetta l'idea di un matrimonio combinato dove lei ha il ruolo della pedina nella scacchiera del padre. Si ribella ad un'unione con un uomo che non sa l'umiltà dov'è di casa, arrogante e presuntuoso.

Lady Alyce Rochford vuole sposarsi per amore in una società che non prende in considerazione le emozioni. Ma lei si! Infatti conoscerà Lucas. Uno stalliere senza famiglia e con la voglia di vendetta. È bello, ha uno sguardo cupo e a tratti spaventoso ma Alyce capisce che dietro questo sguardo buio c'è un frammento di luce. Una luce che lei saprà far risplendere in lui con un semplice sorriso e con il suo amore esclusivo.

Sarà questo amore proibito, tra una ragazza di nobili origini e uno stalliere povero, ha scatenare un insieme di eventi tragici che cambieranno completamente le vite di Alyce e Lucas.


"In quel momento non erano la contessa di Rochford e lo stalliere, erano solo Lucas e Alyce, solo un uomo e una donna, solo due innamorati."


Lucas e Alyce sono i protagonisti di "un amore proibito-origini". Entrambi subiscono una crescita e un cambiamento forte. Sono due poli opposti che combaciano alla perfezione, come giusto che sia in una storia d'amore. Questa coppia ci spinge a riflettere su alcune tematiche attuali ancora oggi. Ad esempio, Alyce, rappresentata la donna che cerca e lotta per la propria indipendenza. Che si ribella alla volontà non solo del padre ma anche quella dell'intera società. Questo aspetto è atteggiamento lo ritroviamo anche nella sorella minore che si presenta come una giovane ragazza molto intelligente. Una donna intelligente con la quale si poteva affrontare argomenti di vario genere non veniva molto apprezzata perché rischiava di sdiminuire l'uomo.

L'autrice è stata brava a creare due personaggi femminili ma allo stesso tempo forti e intelligenti. Questo è un aspetto che apprezzo in particolare modo.


"«Senti, senti, cosa abbiamo qui? Una piccola rivoluzionaria? Non pensavo che le bamboline avessero anche un cervello sotto quei frivoli cappellini!»"


Per quanto riguarda il protagonista maschile, quest'ultimo viene rappresentato come il classico uomo affascinante ed enigmatico con un passato misterioso. Non mi è piaciuto il suo lato vittimista e il suo continuo mettere in discussione l'amore di Alyce con la scusa che lui è povero. Ma è proprio lui che ci fa capire quanti disagi psicologici, oltre che fisici, si affrontano in una situazione di degrado e povertà.


"Lucas non credeva in sciocchezze come il Paradiso; era troppo cinico e troppo vecchio per cullare ancora illusioni del genere ma in quel momento pensò che se gli angeli avessero avuto un volto, sarebbe stato quello."


Mentre Lucas viene raffigurato come un protagonista che ha un lato dolce e sensibile, tutti gli altri personaggi maschili vengono ritratti come persone negative e false. In questo ambito abbiamo il padre di Alyce che senza alcun scrupolo decide di dare in sposa la figlia solo per il proprio tornaconto. E poi c'è il Duca Val e Philip che non vantano di certo tutta questa rispettabilità e non dimostrano alcun rispetto nei confronti delle donne.


Scegliere l'ambientazione giusta è fondamentale in un romanzo in quanto garantisce la metà del successo. L'autrice ha deciso di ubicare la propria trama in un'Inghilterra del 1810. La storia si svolge in un'asso di tempo breve ma, nel finale subisce un salto temporale di due anni. Decidere un periodo storico che non ci appartiene e che conosciamo solo attraverso libri, film e/o documentari è un azzardo. Questa scelta mette l'autore a dura prova perché l'attenzione ai dettagli e al linguaggio dev'essere portata ai massimi livelli. Purtroppo in questo caso ho riscontrato diverse imprecisioni nell'uso delle parole. Non starò qui a farvi una lezione di storia ma so per certo che la parola come "droga" era sconosciuta all'epoca in quanto appartiene al '900, perciò nel nostro caso l'autrice non avrebbe potuto e dovuto utilizzarla come sinonimo di stupefacente in una frase dove si definisce l'amore.



Un'altro esempio lo riscontriamo con la parola "infarto". Anche in questo caso il termine nasce agli inizi del 1900. In questo caso l'autrice avrebbe potuto utilizzare un termine come "malore" che sarebbe stato più appropriato.



Questo era il primo libro di Daniela Tess che leggevo nel quale ho trovato uno stile semplice ma prolisso. Si dilunga molto nelle descrizioni, soprattutto dell'aspetto fisico e anche del carattere, dei due protagonisti. Di fatto, in quasi ogni capitolo, ci imbattiamo in una valanga di aggettivi qualificativi e avverbi.

Ho avuto una costante sensazione che non fosse stato fatto alcun tipo di editing. C'è un eccessivo utilizzo di punteggiatura come punti di sospensione, virgole, punto e virgola ma in particolare non ho capito l'uso delle virgolette come se piovesse.

Per un lettore sono tutte distrazioni. Non è facile concentrarsi sulla trama e sugli avvenimenti che vivono i protagonisti se si è costantemente interrotti dalla punteggiatura che ti impone interrogativi come "perché l'autrice ha usato le virgolette? Cos'ha voleva insinuare?".


Al di là di tutte queste precisazioni, se estrapoliamo solo la trama con i due argomenti principali ci ritroviamo di fronte ad una storia avvincente. A metà libro gli eventi sono più incalzanti e il finale mi ha stupito. Ci sono aspetti che mi hanno insinuato delle curiosità e la voglia di scoprire cosa accadrà nel secondo libro.


Voto: ⅗


 
 
 

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