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Segnalazione

“Sono sempre emozionanti, le somiglianze fra donne che non si assomigliano”.

(Marguerite Duras, Emily L.)



Le guerre delle donne è “un libro d’immagini senza neppure una fotografia”, scrive Renata Ferri - giornalista e una delle maggiori esperte italiane di fotografia - nella postfazione. Aggiungendo: “Ero certa che tra queste pagine avrei trovato ritratti nitidi, precisi, talvolta irritanti, spesso dolorosi. Le immagini di cui parlo, Emanuela Zuccalà le ha disegnate con le parole. Sono state impresse dalle storie in cui si è immersa, scavando a fondo nelle vite degli altri per riportare in superficie nomi, volti, cronache di esistenze per strapparle all’oblio a cui erano destinate”. Storia dopo storia, incrociamo lo sguardo duro di sospetto di Janet, che a 14 anni ha già inaugurato una seconda vita per sfuggire alle nozze forzate con un vecchio a cui volevano costringerla i genitori, nel villaggio kenyano di Baringo. Quello fiero e tenace di Meriem Bélaala, psicologa algerina, pioniera del femminismo in un Paese che considera le donne delle minorenni a vita.

Quello attonito di Ajanna Oumar, che a soli 28 anni ha già perso tre figli, assassinati dalla furia fondamentalista che insanguina il nord della Nigeria. Ci sono anche gli “occhi italiani” di Adele, che ha deciso di camminare al fianco di donne più sfortunate, e di Patrizia, che sovverte una vita tranquilla per perseguire un senso di giustizia. Ci sono donne famose in tutto il mondo come Maria da Penha, che ha subìto una violenza irreversibile dal marito ed è riuscita a imporre al suo Paese, il Brasile, di emanare la prima legge contro gli abusi di genere. O come Beatrice Fihn, direttrice della Campagna internazionale per il disarmo nucleare, premio Nobel per la Pace 2017. C’è il grido di Lucy, femminista in Liberia, fra i pochissimi Stati africani dove la mutilazione genitale femminile - il taglio del clitoride che nega piacere sessuale alle donne - è tuttora legale. L’instancabile ricerca della verità di Rosaria e Angela, donne contro la mafia nel Sud Italia. E le guerre per la giustizia e i diritti umani portate avanti da Leticia, Norma, Gaby e Martha, attiviste messicane che dedicano la loro esistenza alla difesa dei migranti vittime dei cartelli criminali, loro stesse costantemente sotto minaccia. C’è un pezzo di mondo, in questo libro. Un mondo che sono orgogliosa di avere visitato, e che desidero far conoscere perché è la realtà. Senza filtri, senza tentazioni romanzesche. Un’emozionante dialettica di cadute e rinascite. Emanuela Zuccalà * Le guerre delle donne (Infinito edizioni) si trova in libreria e nei principali bookstores online, ma è anche possibile riceverlo direttamente dall’autrice, con una dedica, scrivendole in privato su Facebook (https://www.facebook.com/emanuela.zuccala) o Instagram (https://www.instagram.com/ezuccala/). Un piccolo esperimento per stringere un contatto diretto con i lettori, in questo periodo in cui non si possono tenere presentazioni dal vivo.

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