TITOLO: Solo la verità 1832
AUTORE: Octavia K Sour
EDITORE: PubMe
COLLANA: Io me lo leggo
PAGINE: 374
DESCRIZIONE
Lee Ann ha vissuto la sua vita divisa tra la sua casa a Torino e diversi collegi all’estero, sempre lontana dai suoi genitori spesso in viaggio. Ora che questi sono morti, in circostanze misteriose, è costretta a lasciare Torino per trasferirsi da Sir Stladstone, il suo padrino che vive in Toscana con sua moglie e i due giovani figli: Terence e Lawrence Lee Ann, dopo tante sofferenze, sente di poter essere nuovamente felice, ma non tutto è come sembra. Quello straordinario legame tra fratellanza e amicizia, con Terence e Lawrence, rischia di infrangersi. L’affetto diventa amore e quando alcuni segreti vengono allo scoperto tutto si complica. C’è qualcosa sotto la perfetta facciata della famiglia Stladstone? Cosa nascondono alla ragazza?
RECENSIONE
Oggi vi parlo di "Solo la verità 1832" di Octavia K Sour.
"Lee Ann, talvolta, invece di dire "tutti" dice "tutto il mondo"! Devo assolutamente adottarlo anche io... Quest'espressione è molto più d'effetto, direi".
Lee Ann è costretta a trasferirsi da Torino in Toscana da Sir Stladstone, il suo padrino, in seguito alla morte dei suoi genitori, avvenuta in circostanze misteriose.
In questa nuova casa, conosce i suoi nuovi fratelli Terence e Lawrence che le regalano degli anni felici.
"In un modo pittoresco Lawrence mi aveva dato dell'ingenua. Mi sentii offesa. Ma solo in un primo momento, infatti, era innegabile che stessi imparando più cose sulla realtà in quei giorni che in tutta la mia esistenza, prima di allora".
Ma, crescendo, è sempre più evidente il fatto che loro non potranno mai essere solo fratelli, nonostante vengano cresciuti come tali.
Allora amicizia e amore si mescolano e si confondono nelle loro giovani menti.
"A volte non mentire mi sembra così difficile, però sto cercando di migliorare, e ora cerco di dire ciò che penso, o taccio".
La famiglia Stladstone sembra essere troppo misteriosa nei confronti di Lee Ann, lasciando sempre più intendere di nasconderle qualcosa di importante.
"Tu non menti, sei sempre così vera. è questo che ho percepito in te ed è quello che percepisco anche ora".
Lo stile delicato e ricercato dell'autrice mi ha lasciata piacevolmente sorpresa.
Le pagine sono scritte in modo elegante, ma mai complesso, facendo immergere ancor di più il lettore nel mondo ottocentesco.
"Ho passato la mattina seduta in una posizione scomodissima, ma molto aggraziata, ad imparare quando alzare o abbassare lo sguardo, o come e quanto piegare il collo".
I legami fra Lee Ann, Terence e Lawrence sono descritti in modo coinvolgente.
"Sarei tornato a casa senza riportare con me il mio altalenante umore, le avrei dato il libro senza aspettare Natale".
L'autrice riesce a cambiare i punti di vista dei personaggi spesso, facendo parlare a volte Lee Ann, a volte Lawrence e altre volte Terence.
è abile nel cambiare punto di vista senza confondere il lettore e facendo ben comprendere chi stia parlando in quel momento anche senza specificarlo apertamente.
"Lei non era la stessa ragazzina bionda che in quegli anni aveva provato ripetutamente a metter pace tra me e Terence nelle nostre liti. Non era la stessa ragazza timida con cui avevo passato centinaia di pomeriggi. Ora era lì, una giovane donna che provava a nascondere l'insicurezza con un vestito confezionato su misura per l'occasione e un'acconciatura degna di un'imperatrice. Sembrava contenta, il suo arrossire era diverso dal solito e anche il verde dei suoi occhi, più intenso, più luminoso".
Compaiono anche alcuni personaggi marginali come William o Miss Gherardi che arricchiscono le giornate dei protagonisti ma sono anche un modo per far conoscere meglio al lettore la vita dell'aristocrazia di quel periodo.
Tra abiti, lezioni di buone maniere e feste, viene fuori un clima irresistibile.
"Ma non era il vestito o la pettinatura a mostrarla differente, era lei. La parola "bella" la definì nella mia mente per la prima volta".
Ciò che non mi è piaciuto è il fatto che, nelle prime pagine, venisse messo quasi in primo piano l'evento tragico della morte dei genitori di Lee Ann, lasciando intendere che ci fosse un mistero da svelare.
Proseguendo la lettura, però, questa vicenda viene messa sempre più da parte fino a sparire e, personalmente, sono rimasta piena di punti interrogativi sotto questo aspetto.
Ho notato, però, che l'autrice vuole proseguire questo romanzo in un sequel, quindi spero che le mie domande saranno chiarite.
"Forse voi due siete troppo simili, avreste finito per chiudervi per sempre in una biblioteca con un pianoforte e un violino".
Terence e Lawrence sono fondamentali quanto la protagonista Lee Ann.
Sono fratelli eppure esprimono due caratteri opposti: Terence è popolare, sorridente e disinvolto; Lawrence è schivo, taciturno, amante della solitudine e dei libri.
Chi di loro ha il carattere più affine a quello timido e riservato di Lee Ann?
"La notte sognavo di lei e quando al mio risveglio mi rendevo conto che era stato solo un sogno, ero più indebolito e confuso di quando la sera precedente avevo chiuso gli occhi".
Nel testo emerge il fatto che, duecento anni fa, spesso l'amore non fosse importante di fronte ad un matrimonio combinato.
Lee Ann vuole sposare l'uomo che ama o è costretta a farlo?
Non vi spoilero nulla.
"Odiavo quel sole falso che rideva di me. Odiavo la luna che era troppo sfacciatamente romantica, e quelle stelle non avevano alcun senso se non potevo studiarle con lei".
Posso solo dire che i sentimenti spingono il lettore a continuare la lettura senza mai staccarsi dalle pagine, provando un sincero affetto per alcuni personaggi fino a culminare in un finale che lascia senza fiato e con l'ansia di leggere il secondo volume.
"Avrei voluto fosse presente un pittore per ritrarre quella scena. Il candore dell'abito di Lee Ann, i suoi occhi verdi, i papaveri rossi infuocati. Il suono delle cicale, quel campo colorato di spighe mosse dal vento del sud che caldo carezzava anche noi. La collina gialla che s'innalzava verso il cielo azzurro o forse il cielo che scendeva per toccare noi".
VOTO: 4,5/5
@mariarosaria_guido
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