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Sorrido, in silenzio oltre il confine

SCHEDA TECNICA Titolo: Sorridendo, in silenzio oltre il confine Autore: Jacopo Maestri Editor: Amazon Genere: letteratura di viaggio, romanzo autobiografico Pagina: 160

DESCRIZIONE Non comprare questo libro. Non comprarlo perchè ti sbatterà in faccia tutto quello che non vuoi sentirti dire, ma che è la realtà. Quello che cerchiamo nella vita non sono i nostri averi, il lusso, un buon posto nella società; quello che cerchiamo è un attimo, quell’attimo che ci fa rendere conto di essere vivi. Un invito alla riflessione, un invito a “svegliarci”. L’autore scava dentro l’essere umano alla ricerca di quello che lo caratterizza, esce fuori dagli schemi per guardarsi dall’alto, soffermarsi e capire. Cosa stiamo facendo? È davvero questa la vita che vogliamo? Noi occidentali siamo dediti alla mera adorazione di quello che la società ci dice di aver bisogno. Lavoriamo una vita intera per essere soltanto degli ingranaggi, convinti di avere bisogno di cose che non esistono. Prendiamo in prestito dei soldi dal sistema tramite un lavoro per rimetterceli puntualmente il sabato sera. Siamo solo dei filtri, che si usurano. Una volta consumati ci rendiamo conto che di vita non abbiamo vissuto nulla. Un racconto, un viaggio, un ragazzo. Egli ha molte domande per il suo sé e, aiutato dalla comprensione di uomini, donne e bambini che incontra durante il suo cammino, cerca di darsi una risposta, arrivando alla consapevolezza. Un libro che “arricchirà il vostro essere e non il vostro avere". BIOGRAFIA Jacopo Maestri nasce a Roma nel 1994. Scrittore, musicista, compositore, viaggiatore. A 21 anni, senza aver ancora mai preso un aereo fino ad allora, decide di raggiungere una meta abbastanza insolita per i coetanei della sua età: il campo base dell’Everest, in Nepal. A 22 anni, non saziato dalla sua voglia di spingersi oltre, raggiunge la vetta di una delle Seven Summits: il Kilimanjaro, in Tanzania. A 25, lascia il suo ambito posto di Restaurant Manager per inseguire il profumo dei suoi sogni. Recensione Il viaggio raccontato all’interno del libro è, oltre che fisico, anche interiore. Abbiamo un ragazzo giovanissimo che parte alla ricerca di sé stesso. Le prime cose che mi hanno colpito sono state la maturità del protagonista e la sincerità con cui non nasconde il suo voler essere migliore e ‘superiore’ agli altri. La sua umiltà lo porta però anche ad interrogarsi sul perché questo apparire non gli scalda il cuore né tanto meno lo fa sentire arrivato.

“Quando c’è il lavoro, c’è tutto”, le parole di Luca mi rimbombavano nella testa e pensavo a quanto potesse essere deleteria quella mentalità. Io non volevo essere un maledetto ingranaggio. Io volevo essere il motore. Non importava se di una macchina, di una nave o di un aereo. Ma di qualcosa dove sarei potuto essere io il conducente.

Jacopo decide così di realizzare uno dei suoi più grandi sogni: l’Himalaya. Parte con un gruppo estraneo ma alla fine del viaggio, come spesso accade in queste avventure emotivamente forti, non avrebbe desiderato compagnia diversa.

In quella stanza caotica e polverosa, una magia ci legò per un’istante. C’eravamo. Il momento era arrivato. Eravamo pronti, ero pronto.

Tra le difficoltà fisiche e logistiche e l’accavallarsi dei suoi pensieri, le pagine scorrono veloci. La paura, gli interrogativi, le scelte, le emozioni inaspettate caratterizzano questo racconto che, a mio avviso, dev’essere ancora completato. La storia è fantastica, lascia il segno con semplicità perché ci incoraggia a fare quel passo che ci divide dalla nostra felicità, quel cambiamento di cui tanto abbiamo paura. Ci spinge a fare quel salto nel vuoto che, se sopravviviamo, ci cambierà la vita. Mi ha lasciato anche un senso di sicurezza, come se, nonostante i timori e le avversità, siamo destinati a raggiungere quella meta, la nostra meta.

L’emozione, altro non è che un’agitazione, una vibrazione dell’animo che sta venendo fuori. Per diversi giorni, lo stato d’animo che più frequentemente provai fu, appunto, “emozione”

Per me manca un po’ la parte emotiva. Mi spiego meglio. Viaggi del genere ti ribaltano l’anima e non si possono descrivere. Se non lo vivi non puoi capire. Quindi ammiro l’autore per averlo fatto ma allo stesso tempo lo invito a metabolizzare tutto ciò che gli ha lasciato, spezzettarlo in micro emozioni e provare a raccontarcelo in ogni minimo dettaglio.

Da quelle parti la mentalità non rispecchia affatto la nostra: il consumismo, il volere tutto e subito, lo schifare mille lavori perché non fanno per noi.

È sicuramente un viaggio che consiglio di fare, almeno attraverso le pagine poi, chissà, potrebbe fungere da ispirazione per il prossimo viaggio di qualcuno 😉

Ma vi garantisco che il tesoro sta alla fine, sempre. Non all’inizio, non nel mezzo, ma lì, alla fine. Altrimenti ci arriverebbero tutti. E tu, non sei come tutti; tu sei diverso. Non mollare, mai e poi mai. Il diamante della vita si nasconde dietro l’ultimo sforzo.

[…] scegliere fa tutta la differenza. Ah dimenticavo, il titolo e la copertina sono qualcosa di fantastico, qualcosa che potrete scoprire solo arrivando fino alla fine!

Voto ✓✓✓✓

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