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Un ago simile

Titolo Un ago simile Autrice Annalisa Cesaretti Genere Romanzo Editor Royal Books Edizioni Pagine 323


Descrizione Luigi e Marisol Porzi sono simili, ma non uguali.Nelle loro vene scorre lo stesso sangue e insieme sostengono il peso di un cognome che in quel di Colmite, il paesino in cui vivono, è garanzia di guai. Ma la vera affinità che li lega è cucita lungo le battaglie che combattono in virtù di un solo credo: la tutela dei diritti dei detenuti. Dalla cella del Gebella in cui è recluso, Luigi sceglie la via della rivendicazione; mentre sulle pagine del Gazzettino di Colmite sua nipote conduce inchieste per portare allo scoperto le malefatte del direttore dell’istituto di pena.Proprio a causa dell’ennesimo sopruso, le loro vite, prima inscindibili, si separano per sempre. A unirle ancora al di là del tempo e dello spazio, però, resta il sottile filo che gira attorno alle colpe di entrambi fino a imbastire la pelle di Marisol. E tira, si fa sentire, dal giorno del suo primo incontro con Abel, un giovane architetto finito dietro le sbarre per scontare gli errori della sua famiglia e uscito dal Gebella con la sola aspirazione di consegnare un messaggio alla nipote di Luigi Porzi. Entra nella serratura della fortezza in cui i due ragazzi hanno rinchiuso il passato e nelle loro mani diventa lo strumento con cui suturare le ferite dell’altro.Quel filo, poi, si trasforma nell’unico canale di comunicazione tra gli abitanti del penitenziario e il resto della società; e passando attraverso le crune di aghi simili tenta di rappezzare il futuro di Marisol e di Abel con il logo del sogno di Luigi: un quotidiano di informazione dal e sul carcere redatto dai detenuti. Recensione “Un ago simile” è un romanzo che con coraggio affronta un tema della nostra società che la maggior parte di noi preferisce ignorare finché non ci tocca in prima persona o da molto vicino. Con questo, ovviamente, non voglio giudicare nessuno perché io non sono migliore degli altri né tantomeno entrerò nel merito dell’argomento perché non ne ho alcuna competenza, dunque, mi limiterò a parlarvi del libro. Tanto per iniziare, “un ago simile” merita di essere letto proprio per la tematica principale ma anche per le altre storie come l’abbandono di un figlio da parte di una madre, la difficoltà di un padre quando si ritrova a dovere scegliere tra due figli o più semplicemente, l’amore di un nonno verso la propria nipotina e la storia d’amore tra Marisol e Abel che mi ha riempito il cuore di gioia. È un amore, semplice ma sincero con qualche difficoltà all’inizio come giusto che sia oserei dire. Tutte queste vicende hanno sullo sfondo un paesino italiano. Oltre ad apprezzare le tematiche mi è piaciuto il fatto che i nomi dei personaggi più importanti hanno tutti un significato per la storia e altri sono per ricordare la vera storia, anzi cronaca italiana. Marisol ad esempio è d’ispirazione ad uno dei più grandi successi di Sergio Leone con protagonista Clint Eastwood che personalmente adoro e sono rimasta piacevolmente sorpresa della scelta dell’autrice. Abel è un nome biblico che trova la giusta collocazione nella trama di “un ago simile”. Tutti gli altri nomi dovrete scoprirli leggendo il libro. Mi è piaciuto anche il pov alternato che permette al lettore di entrare in empatia sia con la protagonista femminile sia con il protagonista maschile. Conclusione “Un ago simile” è una storia molto originale che ha lo scopo di sensibilizzare il pubblico su un tema delicato e scomodo ma senza imporre nulla al lettore. Semplicemente richiede una riflessione e per questo ne consiglio la lettura. Voto ✓✓✓✓ @libera_di_leggere

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