Un momento fa, forse
di Giovanni Ardemagni
Titolo un momento fa, forse
Autore Giovanni Ardemagni
Genere Barra
Editor Pegasus edition
Pagine 154
Trama In una Zurigo frenetica, il tempo si ferma, un momento fa, forse. Due amici, Marcel e "G" Vengono licenziato dalla loro azienda. Essere licenziati a 50 anni non dovrebbe essere una condanna ma un'opportunità di proseguire il proprio cammino verso una realizzazione personale in crescendo, invece, il romanzo di gio-vanni ardemagni ci rimanda in modo implacabile alla fragilità di una società mediatizzata, convulsa e ste-rile di soluzioni appropriate alla grandezza dell'uomo, lasciando i due protagonisti al loro libero arbitrio.
“…forse domani andrò ad acquistare la Turandot di Puccini e poi, forse, inizierò una rivoluzione per fermare i licenziamenti senza senso degli “over 50”. In fondo ogni rivoluzione inizia quando uno dice: «Adesso ne ho abbastanza». A cosa sto pensando? Bella domanda. Sto pensando che tutto è successo un momento fa, forse.”
Recensione
Questa recensione vorrei iniziarla parlandovi dei due protagonisti. Marcello e G. Si tratta di due uomini, poco più che cinquantenni, con infiniti anni di lavoro in un’importante azienda. Uomini che hanno accumulato anni di esperienza e che hanno ancora tanta voglia di dare il meglio di sé. Sono due uomini completamente differenti sotto qualsiasi punto di vista. Hanno due mentalità diverse, due modi di vedere e vivere la vita ma, hanno tutto in comune. Lo so, sembra strano e contraddittorio ma vi assicuro che è così…come quando due opposti si attraggono. Loro due si sono ritrovati in un amicizia unica e indimenticabile. Ciò che li lega particolarmente è il destino che gli è toccato in sorte. Un destino crudele, il licenziamento perché “over 50”.
Perché ci tenevo a parlarvi di loro? Perché Marcello e G. possiamo tranquillamente essere noi, nostri parenti, amici, vicini di casa…Marcello e G. possono essere chiunque. Possiamo averlo anche conosciuti senza saperlo. Quanti Marcello e G. avrete conosciuto nella vostra vita? Purtroppo tanti perché è la triste realtà che stiamo vivendo. Ma in questo libro dall’aria triste e cupa trasuda tanta speranza.
Ieri o Un momento fa, forse ho finito di leggere questo libro è non ho potuto non riflettere sul tempo, il grande protagonista di questo libro. La prima cosa che ho pensato è che ci ho impiegato più tempo del previsto a fine questo libro ma in realtà non è così. Questa storia mi ha fatto comprendere al cento per cento che lo scorrere del tempo è relativo.
Non esiste il tempo! Siamo noi che c’è lo impongano secondo chi da quale legge astrale o fisica. Ora i più diranno che l’uomo ha sempre vissuto secondo il tempo perché anche nell’antichità si calcolava lo scorrere del tempo guardando il sole, le stelle e le stagioni. Ma rifletteteci un attimo. Prima era la natura che ci imponeva il suo tempo mentre ora siamo noi che impongano il nostro tempo alla natura. Alzi la mano chi, almeno una volta, non ha pronunciato questa frase “Non ci sono più le stagioni o le mezze stagioni”. Non vedo manine alzate. Bene perché lo abbiamo detto tutti e io, forse, per prima. Anzi io lo dicevo fino a un momento fa, forse. Ora non posso dirlo più e sapete perché? Perché ho capito che ero io a non vederle. Ero io che imponevo il mio tempo alla natura ed ero troppo veloce perché le stagioni potessero starmi dietro. Non so se mi spiego ma se ci penso ora so che è così. Ora io vedo le stagioni e vedo le persone che incontro anche solo di sfuggita perché non ho più il tempo. Perché ho tolto le lancette al mio orologio e lascio che sia la natura il mio orologio naturale perché ora so che è l’unico modo che ho per non farmi sfuggire nemmeno un momento.
Il tempo è il male del nostro mondo e dovremmo imparare a guardare meno l’orologio. Quelle lancette scorrono troppo in fretta impedendoci di godere della nostra vita e arriveremo agli “over 50” dei quali ci accorderemo solo quando ci diranno “sei troppo vecchio per lavorare ma troppo giovane per la pensione” e allora vi guarderemo in dietro e noteremo di non avere fatto nulla e di non ricordare nulla di quel poco che abbiamo fatto perché avevamo sempre troppa fretta. Ma perché abbiamo tanta fretta? perché corriamo così tanto? Cosa ci aspetta di così eclatante ed emozionante nel futuro che non può aspettare?
Conclusione
Che volete che vi dica arrivata a questo punto. Vi posso solo chiedere di leggere questo libro, con calma, godendo di ogni momento perché ciò che vivete ora è già un momento fa, forse e non tornerà indietro. Le lancette del vostro orologio non andranno mai indietro, sempre avanti e sempre più veloci finché non sarete voi a fermarle o toglierle definitivamente.
Voto
: ✓✓✓✓
@libera_di_leggere
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