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Wanderlust - Nati per viaggiare

Autore: Filippo Buscaroli Titolo: Wanderlust: Nati per Viaggiare Pagine: 333 Casa Editrice: ha pubblicato in self

Trama: Filippo ha ventisei anni, due lauree nell’ambito della comunicazione, una carriera da calciatore fallito alle spalle, tanti amici ma soltanto una manciata su cui contare ciecamente e l’eterna sensazione di non trovare il suo posto nel mondo. Nel 2014 decide di mollare tutto e partire per l'Australia con un biglietto di sola andata e pochi soldi in tasca. Non tornerà più indietro, quella che doveva essere soltanto un'avventura si trasforma nel suo stile di vita. Questo libro racchiude i suoi primi due anni e mezzo di viaggio, attraverso disavventure e sacrifici, fondamentali per dargli la consapevolezza che avrebbe potuto veramente vivere viaggiando. Le Hawaii gli ruberanno il cuore, l’erba in California sarà una sfida, la natura vergine della Tasmania lo sorprenderà, l’incontro con Lanikai in Colombia scombinerà i suoi piani... Ha vissuto e lavorato in Australia, Canada, Stati Uniti e viaggiato attraverso Asia, Oceania e America Latina tentando invano di curare la sua sindrome di Wanderlust.

Citazioni: “A chi sogna di cambiare vita e non sa da dove iniziare. A chi ama viaggiare e lo fa nel weekend, quattro settimane all’anno... A chi vive per viaggiare e mette in gioco tutto. Io sono proprio come te.”

Recensione: Ciò che racchiude questo libro non è né un diario di bordo né un romanzo, ma una via di mezzo. Si racconta di questa vita che non ne ha mai abbastanza di cercare il suo posto nel mondo: trapela il coraggio, la determinazione e la curiosità, la stessa che mi ha spinto a sfogliarlo fino all’ultima pagina. La narrazione è statica, senza picchi che possono attirare l’attenzione del lettore, come se fosse una rivista di viaggi da sfogliare nel momento del bisogno per organizzare un’uscita o per assorbirne l’entusiasmo. Ho trovato un giusto compromesso tra parte romanzata, dialoghi e informazioni alla Wikipedia, amalgamate a chicche sui vari posti visitati. L’autore entra nei dettagli al posto giusto, ma mai troppo in fondo. Forse risulta un po’ sintetico sotto certi aspetti ma ne ho apprezzo la schiettezza e la sincerità nell’ammettere la difficoltà in situazioni al limite del credibile. Carino anche l’aver inserito delle mappe disegnate per rendere l’idea dei luoghi tra cui ci si sta spostando. Purtroppo mancano le immagini, delle foto, a completare il quadro che la storia va a dipingere. Devo ammettere che la lettura è stata lenta, non sono entrata in empatia con la voce narrante, a volte perché non ho trovato punti che catturassero la mia attenzione altre perché avevo la necessità di gustare tutti quei chilometri di strada percorsa uno dopo l’altro. Un punto a favore per la copertina dalla grafica ben realizzata e per la carta scelta, piacevole al tatto. Nel complesso, un libro interessante da leggere in questo periodo dell’anno, però mi sarei aspettata di più date le premesse. Voto: ✓✓✓.5/5

@therealmame


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